Disturbi dello spettro autistico – Parte Seconda

Disturbi dello spettro autistico – Parte Seconda

Disturbi dello spettro autistico:

Le Aree Compromesse e le Caratteristiche

Non è possibile disegnare un quadro preciso che descriva le caratteristiche appartenenti a tutti i soggetti con disturbo dello spettro autistico. Ogni soggetto, pur manifestando deficit nelle 2 aree diagnostiche, rappresenta una realtà a sé, unica e irripetibile.

Tuttavia la maggior parte dei bambini presenta un certo grado di compromissione nell’attenzione congiunta e nel gioco simbolico (American Academy of Pediatrics: Technical Report: the Pediatrician’s role in the diagnosis and management of Autistic spectrum Disorder in children. Pediatrics 107, 5, 2001).

Un deficit nell’attenzione condivisa sembra essere la caratteristica più distinguibile nel bambino molto piccolo con ASD (American Academy of Pediatrics: Clinical Report: Identification and evaluation of children with ASD. Pediatrics 120, 5, 2007).

I primi indicatori osservabili di un disturbo dello sviluppo riguarda l’area sociale (condivisione di attività di gioco, uso dello sguardo come ricerca dell’attenzione dell’altro, risposta a stimoli sensoriali, risposta al nome, …). Spesso i genitori faticano a riconoscere i segnali che potrebbero essere un indicatore di deficit nello sviluppo delle competenze sociali.

Il primo sintomo d’allarme che viene riconosciuto e segnalato al pediatra è un ritardo nel linguaggio.

E’ importante, però, segnalare che l’assenza del linguaggio non è un indicatore certo di autismo. Bambini con autismo lieve o con un alto livello cognitivo sono verbali fin da piccoli anche se il linguaggio presenta delle alterazioni qualitative come l’ecolalia (ripetizione di una parola o di frasi), stereotipie verbali, tono monotono.

Quando parliamo di linguaggio, e di un ritardo nel suo sviluppo, non dobbiamo limitarci ad osservare la presenza o l’assenza della parola (aspetto espressivo) ma dobbiamo indagare anche la componente non-verbale e la comprensione.

I primi gesti comunicativi prodotti da un bambino sono il pointing (usare il dito per attirare l’attenzione del genitore su uno stimolo per lui interessante. A 18 mesi tutti i bambini sanno indicare), il fare ciao-ciao con la mano e battere le mani in un contesto appropriato. A questi si aggiungono tutti quei gesti che generalmente accompagnano la parola con lo scopo di arricchirne il significato.

Un bambino con autismo raramente utilizza e comprende questa gamma di gesti comunicativi e, inoltre, incontra difficoltà nella comprensione di brevi messaggi verbali anche se contestuali (es: difficoltà nel comprendere ed eseguire la consegna “Siediti” con una sedia vicino).

Conseguenza diretta delle difficoltà di linguaggio sono i comportamenti problema (piangere, urlare, picchiarsi, lancio di oggetti, …) e le stereotipie (azioni compiute in modo ripetitivo come accendere e spegnere le luci, dondolarsi, manierismi di mani e piedi, …).

Un altro segnale di un disturbo dello spettro autistico è il deficit nelle abilità di gioco. Si rileva una mancanza o un ritardo nell’acquisizione nel gioco di finzione e la tendenza a prediligere attività di tipo senso-motorio e/o ripetitive.

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