Depressione Bipolare o Disturbo Bipolare

depressione bipolare | disturbo bipolare

Il disturbo bipolare è caratterizzato da oscillazioni insolite del tono dell’umore e della capacità di funzionamento della persona; esso è anche conosciuto come malattia maniaco depressiva o psicosi maniaco depressiva.
Ognuno di noi può avere toni alti e bassi di umore nel corso della propria vita, stati d’animo che è bene distinguere dalle manifestazioni del disturbo bipolare, caratterizzato dall’alternanza tra uno stato depressivo e uno maniacale (o ipomaniacale), anche in forma mista. Il disturbo si sviluppa nella prima o nella tarda età adulta e ne soffre circa il 2,5% della popolazione generale.
Il disturbo bipolare è una malattia di lunga durata che deve essere controllata costantemente nel corso della vita della persona. Specialisti del campo possono offrire ottime cure.

Come si manifesta il disturbo bipolare

Nel disturbo bipolare sono presenti episodi depressivi e episodi maniacali (o ipomaniacali).
I sintomi della depressione sono molto noti e conosciuti: umore depresso, pensieri negativi, sensazione di fatica e di scarsa energia (“non farcela”) nelle attività quotidiane, risvegli notturni angosciosi, idee di morte, mancanza di speranza, inappetenza o iperfagia, disaffezione rispetto alle attività prima piacevoli, ridotto desiderio sessuale, difficoltà a concentrarsi e a prestare attenzione, irritabilità, sensazione di incomprensione degli altri, indifferenza a manifestazioni di solidarietà.
I sintomi della mania sono abbastanza eclatanti, anche se in gradazioni diverse: inusuale umore espansivo, disinibizione, dispendiosità con il denaro, infaticabilità, allegria, iperattenzione con forte distraibilità, dispersione di energia in attività incompiute, irrequietezza, sovraeccitazione, euforia, irritabilità, aggressività e impulsività, aumento della velocità dei pensieri, ridotto bisogno di sonno, sovrastima delle capacità, bassa capacità di giudizio, abuso di droghe (specialmente cocaina, alcool e farmaci), aumento dell’attività sessuale, comportamento provocatorio, intrusivo o aggressivo. Si parla di episodio maniacale se i sintomi persistono per più di settimana.
L’ipomania è uno stato meno intenso rispetto allo stato maniacale e si distingue dalla felicità in quanto è percepita dagli altri come inusuale, non collegata agli eventi di vita.
Comunemente si distinguono due forme di disturbo bipolare: il disturbo bipolare di tipo I, caratterizzato da episodi depressivi e episodi maniacali e il disturbo bipolare di tipo II, caratterizzato da episodi depressivi e episodi ipomaniacali.
Akiskal e Pinto, basandosi sulla pratica clinica, distinguono invece sette tipi di disturbo bipolare: Bipolare I (depressione e mania), Bipolare I e ½ (depressione e ipomania protratta), Bipolare II (depressione e ipomania), Bipolare II e ½ (depressione ciclotimica), Bipolare III (ipomania farmacologica), Bipolare III e ½ (bipolarità associata all’uso di stimolanti) Bipolare IV (depressione e temperamento ipertimico).
Quando quattro o più episodi della malattia si presentano durante un periodo di 12 mesi si parla di disturbo bipolare a cicli rapidi. Sono possibili anche cicli in una singola settimana o persino in un singolo giorno. I cicli rapidi si sviluppano tardi, nel corso della malattia, e sono più comuni fra le donne.
Episodi severi di mania o di depressione includono a volte sintomi psicotici, allucinazioni e deliri, che tendono a riflettere la fase dell’umore. Deliri di grandezza possono verificarsi durante la mania; deliri di colpa possono comparire durante la depressione.
Alcuni pazienti possono mettere in atto tentativi di suicidio. Il rischio è più alto all’inizio della malattia quando ancora il soggetto non ha chiaro di cosa soffra e come affrontare la sofferenza. Prima si riconosce il disturbo bipolare prima si imparerà a gestirlo e a chiedere aiuto nel momento giusto. Si deve prendere sul serio chi parla di suicidio e rivolgersi immediatamente all’attenzione di un sanitario, preferibilmente un medico psichiatra o uno psicologo.

Come sapere se si soffre di disturbo bipolare

Di solito chi ne soffre si rivolge al medico o allo psicologo in fase depressiva e frequentemente non riferisce delle fasi caratterizzate da umore elevato o mania; è quindi bene che chi si rivolge ad un professionista per la prima volta si avvalga dell’aiuto di un familiare per ricostruire le fasi della patologia.
Una corretta diagnosi richiede attenzione ai sintomi. Si può soffrire di depressione senza fasi di eccitamento: si tratta di depressione definita monopolare o depressione maggiore.
Chi soffre di disturbo bipolare con sintomi psicotici riceve a volte la diagnosi di schizofrenia e può essere sottoposto a trattamenti sbagliati. I sintomi psicotici conseguenti a un disturbo bipolare si riconoscono in quanto i deliri e le allucinazioni tendono a riflettere la fase dell’umore.
Molto raramente è possibile fare diagnosi di disturbo bipolare in età pediatrica, ma è necessaria un’accurata valutazione per distinguere tale condizione dal disturbo da deficit di attenzione ed iperattività o da altre patologie dell’infanzia.

Cause del disturbo

La gran parte della comunità scientifica è concorde per un’ipotesi multifattoriale nella genesi della malattia.
Il disturbo bipolare è molto frequente in alcune famiglie in cui molti membri hanno la malattia o alcuni tratti. Questa evidenza segnala l’importanza dei fattori genetici: ma i geni aumentano la possibilità di sviluppare la malattia, non la generano.

Conseguenze

Le manifestazioni del disturbo bipolare sono severe e possono rovinare i rapporti interpersonali e sociali, causare la perdita del lavoro e, in casi estremi, esitare in comportamenti suicidari.

Trattamento

La maggior parte delle persone con disturbo bipolare, anche affetta da forme gravi, può raggiungere un ottimo livello di stabilizzazione della malattia, ma trattandosi di una malattia ricorrente è suggerito vivamente e quasi sempre è indicato un trattamento di lunga durata. Il concetto importante per il trattamento di questa patologia è che non deve essere trattato l’episodio (depressivo o maniacale) ma deve essere trattata la malattia.
Un trattamento che combini insieme farmacoterapia e il trattamento psicosociale (psicoterapia e igiene di vita) è ottimale per il controllo del disturbo nel tempo.
Il disturbo bipolare si tratta con farmaci come gli stabilizzatori del tono dell’umore, ma vengono utilizzati anche farmaci anticonvulsivanti e antipsicotici.
La psicoterapia può essere molto di aiuto a chi soffre di tale disturbo. E’ bene precisare che la psicoterapia non può sostituire i farmaci e non è efficace da sola nella prevenzione delle ricadute e nel trattamento del disturbo.

Il trattamento cognitivo-comportamentale

La psicoterapia cognitivo-comportamentale è tra i trattamenti più utilizzati e si dimostra molto efficace.
Gli interventi aiutano il paziente a conoscere il proprio funzionamento e ad accettarlo, a distinguere se stesso dalla malattia, a gestire lo stress e indirettamente a ridurre i fattori di rischio di ricaduta.
Il protocollo prevede la compilazione quotidiana di una tabella dei sintomi dell’umore, della quantità e qualità del sonno e del trattamento farmacologico, un aiuto sia al paziente per aumentare la consapevolezza e la capacità di gestione del proprio disturbo, sia al medico per comprendere l’andamento della sintomatologia e impostare un trattamento efficace.
L’approccio cognitivo-comportamentale prevede anche un trattamento psicoeducativo per il paziente ed i familiari perché comprendano meglio le fasi della malattia.