Dislessia: che cosa c’è prima? Indicatori di rischio e strategie di intervento precoci

Il 21 febbraio si è tenuta nello studio in via Carlo Porta 8 a Saronno la serata informativa dal titolo “Dislessia: che cosa c’è prima? Indicatori di rischio e strategie di intervento precoci”, organizzata dal Centro APPE del Polo Saronnese di Psicologia.

L’argomento, di stretta attualità, ha richiamato un gran numero di persone, in particolare  insegnanti della scuola primaria e della scuola materna e  genitori di bambini sia in età scolare che più piccoli.

Relatrici di questo evento sono state la Dott.ssa Sara Di Pietro, Psicologa Evolutiva e responsabile del Centro Appe, la Dott.ssa Manuela Frittoli, Neuropsichiatra Infantile referente del centro e la Dott.ssa Fulvia Aceti, Logopedista referente del centro.

Le specializzazioni di chi ha condotto la serata danno già ad intendere la complessità dell’argomento trattato; in particolare la Dislessia ed in generale i Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono disturbi su base neurobiologica che richiedono l’intervento di un’equipe multidisciplinare in fase diagnostica composta proprio da neuropsichiatra infantile, psicologo e logopedista.

Ha cominciato l’intervento la Dott.ssa Sara Di Pietro, delineando brevemente cosa si intende per Dislessia e per gli altri DSA, come si manifestano nel bambino ed a quali conseguenze psicologiche possono portare se non riconosciuti e trattati precocemente. Dopodiché sono stati introdotti i concetti di prerequisiti, intesi come le abilità cognitive di base e necessarie per l’apprendimento delle future abilità scolastiche, come la lettura, la scrittura e il calcolo; queste abilità si sviluppano principalmente nell’ultimo anno della scuola materna e possono essere divise in tre macroaree: le abilità motorie e prassiche, le abilità di linguaggio ed infine le abilità di attenzione e memoria.

La Dott.ssa Fulvia Aceti successivamente ha approfondito l’area dei prerequiti linguistici, i maggiori predittori della possibile insorgenza di un DSA.  La Dott.ssa ha illustrato le fasi di sviluppo tipico del linguaggio per poi soffermarsi sui campanelli d’allarme della possibile presenza di difficoltà linguistiche a 5 ed a 6 anni e delle possibili attività di potenziamento delle diverse abilità linguistiche, attività proposte sotto forma di giochi e quindi molto utilizzabili sia a casa che a scuola.

In conclusione la Dott.ssa Manuela Frittoli ha affrontato i temi legati ai prerequisiti motori e prassici e quelli legati alle abilità di attenzione e memoria. Anche in questo caso, dopo aver delineato le fasi dello sviluppo tipico di queste abilità, ha approfondito i campanelli d’allarme e proposto possibili attività e giochi da svolgere per rafforzare queste capacità.

Appare quindi di fondamentale importanza la prevenzione. La prevenzione è intesa come individuazione precoce e rafforzamento dei prerequisiti legati agli apprendimenti, soprattutto nei bambini a rischio di sviluppo di un DSA quindi con prerequisiti non acquisiti o acquisiti in parte, ancora prima dell’ingresso alla scuola primaria, unita ad eventuali trattamenti riabilitativi precoci.

La diagnosi certa che può essere posta solo al termine della classe seconda primaria deve poi avvenire secondo specifici criteri ed all’interno dei servizi pubblici di neuropsichiatria o in stutture private ove siano presenti equipe private accreditate da regione lombardia per poter effettuare la prima certificazione diagnostica di DSA, come l’equipe del Centro APPE.

A conclusione della serata le domande sono state numerose ed interessanti, utili per poter chiarire eventuali dubbi ma soprattutto per condividere le esperienze personali vissute da genitori ed insegnanti che si sono ritrovati in prima linea nel lavoro sia educativo che didattico di bambini con DSA.

Dott. Cesare Basilico

Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale

 

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